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martedì 18 Aprile 2023

Open innovation e patrimonio relazionale

Le imprese innovative aperte alla Open Innovation riconoscono come il patrimonio relazionale svolga il ruolo di facilitatore nel processo di innovazione. Indispensabile per creare strategie di comunicazione ed engagement e avviare una reale economia circolare, basata su relazioni esterne efficaci ed efficienti.

Nel suo saggio ‘The era of open innovation, (2003)’ l’economista statunitense Henry Chesbrough, conia il termine OI.

OPEN INNOVATION IS A PARADIGM THAT ASSUMES THAT FIRMS CAN AND SHOULD USE EXTERNAL IDEAS AS WELL AS INTERNAL IDEAS, AND INTERNAL AND EXTERNAL PATHS TO MARKET, AS THE FIRMS LOOK TO ADVANCE THEIR TECHNOLOGY.

Il paradigma della Open Innovation (OI)

L’intuizione di Chesbrough è stata la chiave per molte imprese per superare la crisi e attuare cambiamenti radicali nei propri processi innovativi: basti vedere il crescente interesse verso l’outsourcing, o le collaborazioni tra organizzazioni per la riduzione delle spese in Ricerca e Sviluppo.

Chersbrough e Appleyard (2007) hanno evidenziato che la OI si basa su fenomeni così moderni, che i precedenti studi sulle strategie di impresa non potevano bastare: ora è il momento di migliorare le performance delle organizzazioni con modelli di innovazione aperta.

Questo nuovo modello di gestione della conoscenza aziendale, dunque, si fonda su confini aziendali penetrabili, i cui processi di innovazione sono caratterizzati dallo scambio di know-how tra risorse interne ed esterne all’impresa. Non solo tra fornitori e clienti, ma anche con Università, centri di ricerca, partner, investor e startup.

L’Open Innovation diventa dunque il paradigma delle moderne organizzazioni, le quali – per generare valore e restare competitive – bypassano i confini aziendali per generare idee, strategie e imprese innovative.

Passare da un modello di impresa Closed a uno Open, permette alle organizzazioni di contaminarsi con idee esterne e aumentare le possibilità di trovare – e attuare – una soluzione innovativa a una sfida complessa.

Semplice? Affatto.

Come amava sostenere il past president di GammaDonna, Mario Parenti:
«L’open innovation parte soprattutto dalle persone».

Un’idea innovativa da sola non basta, se non è supportata dalle persone che si immergono in essa e dalla loro profonda conoscenza del mercato.

Tema che è centrale nel percorso del Premio GammaDonna 2023.
Già nel 2016 GammaDonna organizzava «Open Your Mind, Open Your Business», 8° Forum Nazionale dell’imprenditoria Femminile e Giovanile, presso la sede del Sole24Ore, parlando di Open Innovation.

La strada tracciata in precedenza prosegue oggi con Valentina e Marco Parenti, che nell’edizione 2023 del Premio hanno progettato un vero e proprio percorso dedicato alle donne fondatrici di imprese innovative, per sostenere, accelerare e potenziare l’imprenditoria femminile in Italia, con momenti esclusivi di formazione e business networking tra imprenditrici, investor e big player dell’innovazione.

Per creare un patrimonio relazionale che colleghi le imprenditrici innovative con gli stakeholder strategici per il loro business.

Scopri il Premio GammaDonna 2023 e candidati

4 aspetti chiave per accelerare l’innovazione in azienda, +1

La Fondazione per l’Innovazione Tecnologica COTEC sin dal 2006 pubblica un Rapporto annuale sull’Innovazione nell’ecosistema lavorativo italiano.

Nel 2021, grazie alla rilevanza mondiale sul tema, ha redatto – con la collaborazione scientifica della Fondazione Enel e l’Università Luiss – un vero e proprio report che approfondisce lo stato dell’Open Innovation in Italia.

Ne emerge che attualmente l’Italia conta su circa 8mila partecipazioni Corporate nell’ecosistema delle Startup e PMI innovative, con un investimento superiore a 1 miliardo e 700 milioni.

Risulta evidente che le grandi imprese italiane hanno compreso l’importanza dell’innovazione aperta: da una parte, infatti, con l’affermarsi dei mercati globali, è diventato sempre più difficile trattenere i talenti in azienda; dall’altra, per rimanere competitive, le aziende hanno avuto la necessità di adattarsi al cambiamento e agire secondo logiche più disruptive rispetto al passato.

Se dunque l’OI rappresenta una grande opportunità per le imprese, occorre saperla mettere in pratica, soprattutto a partire dai ruoli manageriali:

  • facilitare le relazioni umane, per esempio con nuovi percorsi di leadership diffusa, mentre si favorisce in azienda un clima di fiducia che premia le idee e il talento delle proprie risorse umane;
  • introdurre nuove metodologie organizzative che influenzino attivamente il processo innovativo, una tra tutte: il design thinking.

Non a caso il Premio GammaDonna 2023 si è r-innovato in un percorso di formazione e business networking, che parte dalla OI per arrivare alla cultura dell’impatto sociale come contenuto trasformativo nell’imprenditoria femminile, fino al design thinking, come strumento per pensare e pensarsi fuori dagli schemi.

Perché adottare un modello di Open Innovation nella propria organizzazione

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Tutto bene fin qui, ma il profitto?


Globalizzazione e digital transformation possono mettere a rischio la sostenibilità economica delle imprese, a causa di un time to market estremamente rapido e una progressiva dilazione dei tempi di recupero degli investimenti.

Ripensare il processo dell’innovazione diventa dunque fondamentale per la sopravvivenza dell’azienda stessa e la sua prosperità economica. Mescolare i progetti di ricerca interni, con idee provenienti da partner esterni, aumenta il tasso di successo in tutte le fasi del processo: dalla ricerca e sviluppo di nuovi servizi e prodotti, al loro modello di business.

Il risultato complessivo deve focalizzarsi su un aumento dei margini di profitto, che consenta alle imprese che si contaminano a vicenda, di investire ulteriormente in innovazione.

Come? Esistono 4 aspetti chiave sui quali agire:

1) Network

Lavorare sul proprio patrimonio relazionale, ovvero quella rete di relazioni interne ed esterne all’impresa, con un’ampia varietà di partner, tra cui università, istituti di ricerca, stakeholder, investor, fornitori, clienti e media.

Il Premio GammaDonna si inserisce in questo processo di business networking mettendo a disposizione delle imprenditrici innovative un percorso che si snoda in preziose:

  • occasioni di BUSINESS NETWORKING con altre imprenditrici, investor e big player dell’innovazione
  • opportunità di promozione e mesi di ESPOSIZIONE MEDIATICA sulle principali testate e TV italiane
2) Organizzazione

Gestire la nuova cultura aziendale richiede un management capace di comprenderne le complessità e integrare le nuove idee con i processi attuali, creando delle vere e proprie ‘Open Innovation Business Units’, con team dedicati.

Il Premio GammaDonna si inserisce in questo delicato processo di integrazione mettendo a disposizione delle candidate sessioni di strategic assessment, mentoring & advisory con player dell’ecosistema dell’innovazione come EY, l’Associazione di Business Angel Angels4Women e l’acceleratore della Silicon Valley Plug and Play.

3) Valutazione

Elemento chiave per un percorso di Open Innovation è l’attuazione di un processo in cui i progetti di ricerca e di innovazione possano venire opportunamente valutati, monitorando entrambi i canali Out-In e In-Out.

Il Premio GammaDonna ritiene fondamentale il ruolo della Giuria tecnica, composta da esperti di innovazione, esponenti del mondo imprenditoriale e investitori.

Le imprenditrici candidate al Premio avranno l’opportunità di essere valutate e di entrare in contatto con persone di rilievo come il venture capitalist Gianluca Dettori, Presidente di Italian Tech Alliance; Cristina Pigni, Senior Partner Assurance Fashion & Luxury Leader EY Italy; Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager; Andrea Marangione, imprenditore e Vice Presidente Giovani Imprenditori Confindustria; Annamaria Tartaglia, imprenditrice e co-founder Angels4Women; Claudia Persico, VP & Rotational Director Persico Group; Giuseppe Dell’Erba, Direttore Generale Fondazione Cottino.

4) Conoscenza

Il knowledge management system diventa elemento centrale per la diffusione e il trasferimento del know-how all’interno e all’esterno dell’azienda. Un aspetto che include anche sistemi per la protezione della proprietà intellettuale, o l’utilizzo di software e piattaforme per favorire il networking tra gli attori del cambiamento.

Il Premio GammaDonna 2023 – non a caso – ha tra i suoi Innovation Partner realtà come Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cottino Social Impact Campus, nonché Education Partner come 24ORE Business School, Italian Tech Alliance, Angels4Women e Plug and Play che mettono a disposizione percorsi di alta formazione e crescita professionale.

Premio GammaDonna 2023: l’opportunità di innovare

In questo scenario, il Premio GammaDonna diventa il +1 di questo elenco, ponendosi nel ruolo di facilitatore della OI, grazie alla valorizzazione del talento imprenditoriale femminile: il soggetto capace di attivare un patrimonio relazionale reale per le sue candidate.

Il Premio GammaDonna oggi è diventato il più importante percorso di valorizzazione, accelerazione ed empowerment dell’imprenditoria femminile in Italia, con occasioni uniche di formazione e business networking tra imprenditrici come te, investor e big player dell’innovazione.

La collaborazione tra startup, stakeholder, investor e grandi aziende sta già portando i suoi frutti. Le imprenditrici innovative hanno ora bisogno di entrare in contatto con gli ecosistemi di open innovation, per attrarre i capitali delle grandi imprese e degli investitori, senza farsi cannibalizzare.

Creare valore per entrambe le parti è la vera sfida del percorso di formazione e networking di GammaDonna, che consente alle imprenditrici innovative di accelerare il proprio business.

Diamo valore al business networking vero, quello fatto di relazioni vive, che possono cambiare le sorti della propria azienda.

Lo definiamo capitale relazionale: generare interazioni reali tra imprenditrici e soggetti esterni, per creare relazioni di qualità e di valore con i nostri partner, sponsor, investitori e con i media che supportano il Premio GammaDonna.

Un capitale relazionale che diventa governance collaborativa, per co-creare una cultura imprenditoriale innovativa che diventa driver di cambiamento sociale.

Per questo – oltre al percorso formativo e di business networking – abbiamo istituito 3 prestigiosi Award:

  1. WOMEN STARTUP AWARD per la startupper più innovativa
  2. WOMEN ENTREPRENEUR FOR SUSTAINABILITY AWARD powered by Cottino Social Impact Campus
  3. GIULIANA BERTIN COMMUNICATION AWARD di Valentina Communication
CON IL PREMIO GAMMADONNA LAVORIAMO DA 20 ANNI PER RIDURRE IL GENDER GAP, FACENDO SCOUTING DI STORIE DI DONNE ECCEZIONALI: IDEE INNOVATIVE, SCOMMESSE VINTE E SOGNI REALIZZATI.

Cerchiamo imprenditrici (founder, co-founder, socie attive con ruoli manageriali) che abbiano introdotto in azienda innovazioni di prodotto, servizio o processo, o un nuovo modello gestionale e organizzativo, con almeno 2 bilanci alle spalle.

Puoi essere tu la prossima vincitrice del Premio 2023, oppure dei prestigiosi Award: candidati adesso, o candida una donna che ritieni meritevole!

Fonti:

Chesbrough, H., (2003). “Open Innovation: The New Imperative for Creating and Profiting from Technology”. Harvard Business School Press, Boston.
Chesbrough, H., (2006). “Open Business Models: How to Thrive in the New Innovation Landscape”. Harvard Business School Press, Boston.
Garwood Center for Corporate Innovation – Open Innovation Research https://corporateinnovation.berkeley.edu/open-innovation-research/
Rapporto COTEC “Open Innovation” 2021 https://cotec.it/it_IT/rapporto-cotec-open-innovation-2021/
https://cotec.it/wp-content/uploads/2021/02/Rapporto-COTEC-Open-Innovation_2021.pdf
The Secrets of Successful Female Networkers – Harvard Business Review https://hbr.org/2019/11/the-secrets-of-successful-female-networkers
Federico Adrodegari, Gianmarco Bressanelli- Laboratorio di ricerca RISE – Research & Innovation for Smart Entrerprises – Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale, Università di Brescia – www.rise.it
Francesco Capone: Open innovation, dinamiche relazionali e strategia. Aspetti teorici ed evidenze empiriche

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