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Può la parità di genere passare anche per la parità finanziaria? Cosa significa, per una donna, un’imprenditrice, avere le stesse opportunità di credito di un uomo?
Sono interrogativi che, con la pandemia, sono diventati fondamentali per lo sviluppo economico del nostro paese e ai quali il PNRR, con il Fondo Impresa Femminile, ha cercato di dare una risposta per chiudere la forbice tra uomini e donne anche nel mondo del lavoro.
Durante i mesi del lockdown la vita delle donne, anche quelle che avevano un’impresa, è stata rivoluzionata: il lavoro c’era, ma non lo potevano svolgere.
I figli in DaD e senza che la tata potesse prendersi cura di loro; i genitori rimasti senza badante… e i mariti? Beh, loro lavoravano da remoto!
La loro indipendenza e la loro autonomia sono state spazzate via in un attimo dallo stereotipo patriarcale, e per nulla arcaico, della donna vista come colei che si prende cura della famiglia.
E nel 2020 il tasso di occupazione femminile, già basso nel nostro paese, è crollato.
Poi è arrivato il 2022: è partita la ripresa. Anche qui le donne ne sono protagoniste e anche il numero delle occupate ha ricominciato a crescere.
Ma il Gender Pay Gap è tutt’altro che superato. A parità di mansione e di tipologia di lavoro, il salario di un uomo è circa il 10% più alto di quello di una donna.
Per questo nel PNRR sono previste misure che hanno come scopo proprio quello di ridurre il divario tra i due sessi nel mondo del lavoro, opportunità da non lasciarsi sfuggire.
Incoraggiare le donne, con stipendi e pensioni, a fare le mamme e le casalinghe non è di certo la strada da percorrere per arrivare alla parità di genere. Tenerle fuori dal mondo del lavoro con incentivi, penalizza non solo le lavoratrici, ma anche tutta l’economia del paese.
Sappiamo benissimo che quando una donna lavora lo fa in modo creativo, inclusivo, sostenibile e responsabile nei confronti della società. E se svolge un’attività di impresa, questa sua visione viene moltiplicata e accresciuta.
E se un’azienda è florida, produce anche gettito fiscale e incrementa consumi e servizi in un circolo virtuoso che fa bene a tutta l’economia del paese.
Per indurre le imprenditrici a farsi avanti e a reclamare la loro parte senza paura, noi di GammaDonna abbiamo pensato a
un percorso formativo e ispirazionale basato su case history di imprese innovative a guida femminile che hanno utilizzato la finanza come leva di crescita.
A tirarne le fila esperti di settore come Diego Selva, Direttore Investment Banking Banca Mediolanum, Tamara Laudisio, Senior Partner Deloitte Advisory e Azzurra Rinaldi, economista che si occupa di tematiche di genere e nostra coordinatrice scientifica.
Rimani aggiornato sulle nostre iniziative per l’imprenditoria femminile e giovanile.